Lo storico stadio Sant’Anna sarà affidato all’associazione “Ave” di Gianluca Falcone. Per un canone annuo di 3mila euro più utenze, il Comune “consegna” le chiavi del celebre impianto sportivo.
Arriva la svolta per lo storico stadio “Sant’Anna”. L’impianto sportivo dell’omonimo rione periferico di Battipaglia, il più popoloso in città, sarà affidato, dopo un anno di stand-by a causa della pandemia da Covid-19, all’associazione sportiva dilettantistica “A.V.E.” di Gianluca Falcone. Lo ha confermato anche l’assessore ai lavori pubblici Pietro Cerullo. «Nei prossimi giorni ci sarà l’ufficialità» fa sapere l’ex consigliere comunale. E ad avvalorare quanto detto, ci sono anche le precisazioni fornite dall’Ente a seguito della richiesta d’affidamento formalizzata dall’associazione “A.V.E.”, che inizialmente ne aveva chiesto la gestione per un canone annuo di 1.000 euro.
Dal Comune, però, hanno precisato che bisognava rispettare le condizioni previste dall’avviso del 2017. Che all’articolo 5, quello relativo alle condizioni economiche, stimava il valore in 3.000 euro. E la durata? «4 anni a partire dalla data di decorrenza della sottoscrizione» si legge nell’avviso firmato dell’allora dirigente del settore Tecnico, Pasquale Angione. Lo stadio “Sant’Anna” per un periodo ospitò persino le partite casalinghe della Battipagliese, a causa dell’indisponibilità dello stadio “Pastena”. Emblema del calcio dilettantistico, ma non per l’Ente, che nell’avviso di selezione pubblica per la concessione degli impianti sportivi “senza rilevanza imprenditoriale” lo aveva equiparato al bocciodromo di via Adige e al campo in zona “Aversana”. Eppure, qualora venisse ristrutturato, lo stadio potrebbe fare gola a tante squadre e a tante scuole calcio, nella città che ne conta più d’ogni altra in provincia di Salerno.
STADIO SANT’ANNA: IL PROGETTO DI FALCONE
Il progetto di Falcone, per una struttura grande circa 13.000 metri quadrati, è ambizioso. «Il Sant’Anna, per chi come me ha giocato 25 anni, è la mia casa. Qui ho vinto tanto, ho fatto tanti gol, e l’idea di poterlo gestire è un sogno che si avvera. L’obiettivo è uno solo: ridare dignità a un pezzo di storia di questa città». Le idee non mancano, ma sarà necessario l’appoggio dell’amministrazione e degli imprenditori. «Il sogno deve avere un programma – commenta Falcone – e per questo ho bisogno innanzitutto dell’amministrazione comunale, ma anche di tre o quattro imprenditori che mi hanno già dato l’ok per investire. Il Comune dovrà mettere a disposizione i fondi per le strutture sportive».
La struttura, infatti, è fatiscente e obsoleta, una delle poche con il manto in terra battuta. «Il primo investimento riguarderà il manto erboso – prosegue Falcone -. Nessuno si sognerebbe di portare i propri figli su un campo in terra battuta. Poi bisognerà rifare gli spogliatoi. Per venti anni, in inverno, siamo stati costretti a farci la doccia “all’aperto” perché mancano gli infissi». Un impianto polifunzionale, questa la grossa novità. «Abbiamo intenzione di realizzare una piccola palestra e nell’area verde un parco giochi per i bambini. Parteciperemo a tutti i bandi possibili, privati o comunali. Infine, l’ultimo sogno è poter realizzare una scuola calcio per i bambini con problemi economici. Voglio trasformare un campo abbandonato in una delle migliori strutture in tutta la Campania. Se in due o tre anni non riuscirò a dare la svolta, consegnerò le chiavi al Comune, senza problemi». Un primo tentativo di riqualificazione fu avanzato dal Comune lo scorso ottobre, quando aderì al bando “Sport e Periferie”. Il progetto, bocciato, prevedeva un restyling da 1 milione di euro. Oggi, a sei mesi dalle prossime elezioni comunali, l’amministrazione ci riprova. E “consegna” le chiavi del Sant’Anna.