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Reportage dal Macello comunale: il bene che l’Ente prova a vendere, invano, da 9 anni è una discarica a cielo aperto. Ma a novembre dell’anno scorso, l’amministrazione affermò davanti alla Corte dei Conti che gli immobili fossero tutti in «buona manutenzione».

«I beni comunali? In buona manutenzione». Lo ha fatto sapere, a novembre dello scorso anno, una delegazione guidata dalla sindaca Cecilia Francese durante l’adunanza pubblica di fronte ai magistrati della Corte dei Conti. Eppure, la realtà dei fatti restituisce una versione ben diversa. Basta andare in via Spineta, sede dell’ex Macello comunale di Battipaglia che l’Ente prova a vendere invano da quasi dieci anni, e intrufolarsi nel varco lasciato sciattamente aperto all’ingresso dell’immobile per constatare de visu le condizioni disastrose in cui versa il bene comunale. Vetri rotti, erba incolta, calcinacci, infiltrazioni, sedie e divani abbandonati. E poi l’istantanea della vergogna: gli archivi contenenti documenti trentennali scaraventati a terra.

MACELLO COMUNALE: OGGI VALE 1 MILIONE DI EURO IN MENO, E NEL 2019 L’AREA TECNICA LO DESCRISSE COME UN BENE IN FORTE STATO DI DEGRADO

È questa la fotografia del Macello comunale di Battipaglia, di un uggioso martedì di gennaio, che oggi varrebbe 1,6 milioni di euro. Ma che nessuno vuole. Nemmeno la variante urbanistica partorita nel 2019, che ha sancito la possibilità di svolgere all’interno anche attività sportive o commerciali, riducendo il prezzo di un milione di euro rispetto all’inizio, è servita a disfarsene. Perché l’ultima asta è andata deserta. E la smentita alle dichiarazioni rilasciate dinanzi alla triade di magistrati napoletani, arriva proprio dalla stessa amministrazione. Dichiarazioni che cozzano totalmente con quelle allegate nella relazione tecnica dell’ingegnere Carmine Salerno, numero uno del Settore tecnico dell’Ente, che nel 2019 descrisse il mattatoio comunale come un immobile «in forte stato di degrado, dovuto sia all’abbandono sia alle continue manomissioni provocate dall’accesso di persone non autorizzate» in riferimento ai numerosi furti registrati negli anni. Uno fu sventato nel 2013, gli altri no.

NEL 2010 LA SERRATA CON SANTOMAURO E VENDITA AFFIDATA ALLA VEICOLO SRL

Nel Macello comunale sono rimaste solamente le ossa, e sono pure rotte: i ladri, negli ultimi dodici anni, hanno portato via il rame e qualsiasi suppellettile da poter riutilizzare o vendere. C’è rimasto poco e niente. Le scritte, però, sono ancora ben visibili. “Custode” si legge, seppur sbiaditamente, nell’area a lui riservata. C’è un divano rotto, e una sedia posizionata dinanzi al camino, quasi a descrivere una delle ultime scene prima che l’attività chiudesse i battenti. Contava 7 dipendenti: tre impiegati, un veterinario, un custode, un usciere e un addetto alle pulizie. Poi, nel 2010, l’amministrazione all’epoca guidata da Giovanni Santomauro optò per la serrata nonostante nell’ultimo anno il mattatoio avesse prodotto utili per oltre 60mila euro. L’attività di macellazione di suini e bovini, e di bollettazione per i vari macellai che pagavano i diritti, s’interruppe nonostante in via Spineta arrivassero anche dall’Irpinia o dal Potentino.

All’epoca, Adolfo Rocco, consigliere comunale di opposizione e capogruppo dell’Mpa, contrastò duramente la scelta. «Per la posizione e per l’utenza rappresentava una grande realtà di Battipaglia – racconta Rocco -. Quando fu chiuso, il controllo qualità venne meno e fu affidato al buon senso. Ricordo che ci fu un intervento da parte della forestale che trovò un inquinamento delle acque reflue e sospese le attività, da lì cominciò il declino. Oggi è rimasto uno spazio vuoto, nonostante le voci degli ultimi tempi di ripristinarlo è rimasto un palazzo appeso nel deserto». Non ci riuscì nemmeno la “Veicolo srl”, la società in house creat ad hoc da Santomauro per vendere i beni, a cedere l’attività. Oggi, l’ultimo disperato tentativo è di renderlo appetibile alle realtà della quarta gamma trasformandolo in un deposito agricolo. Ad oggi, l’unica certezza è che dopo la vendita sarà necessaria la manutenzione.