Lo studio delle vertigini al centro di un convegno svoltosi ieri al Centro San Luca di Battipaglia. Ospiti importanti professionisti ed esperti del settore
Il Centro San Luca, in collaborazione con la famiglia Vitolo, ha ospitato nella giornata di ieri un importante convegno sullo studio delle vertigini. Un momento di incontro che ha visto porre sotto ai riflettori un tema che, nonostante interessi ogni anno tra il 10% e il 15% dei pazienti, rimane troppo spesso fuori dal comune dibattito. L’appuntamento ha visto partecipare numerosi esperti e professionisti del settore, con discussioni ed esercitazioni dalle 9 fino alle 18 presso la ben nota struttura battipagliese.
«La vertigine è un argomento poco esplorato ma che impatta moltissimo sia dal punto di vista strettamente clinico ma anche dal punto di vista sociale ed emotivo del paziente – spiega l’audiologa e foniatra Rossana Santimone –. È quindi fondamentale che ci siano momenti di incontro tra le varie figure che ruotano intorno al paziente vertiginoso per cercare di risolvere la problematica nella maniera più veloce e migliore possibile».
«Il sintomo della vertigine è aumentato esponenzialmente negli ultimi trent’anni, e questi momenti sono importanti proprio perché ne sappiamo più rispetto a trent’anni fa. Va considerato anche che il paziente vertiginoso è molto particolare, e che l’Italia è il primo paese al mondo nello studio delle vertigini», afferma il professore Paolo Pagnini, otoneurologo dell’azienda universitario-ospedaliera Careggi – Firenze.
«Da tempo il Centro Medico San Luca si occupa soprattutto di formazione, anche su tematiche non troppo dibattute ma che sono però molto importanti nella vita delle persone – dice in tale occasione Nunzia Vecchione, coordinatrice del Centro Medico San Luca –. Il Centro, sul territorio da oltre quarant’anni, ha tra le sue mission proprio la formazione degli operatori, non solo del proprio personale ma anche di quanti esterni, invitando relatori che arrivano da tutta Italia ed Europa».
Vecchione aggiunge: «Incontri importanti non soltanto perché momenti di aggregazione, ma anche perché occasioni di individuazione di nuovi protocolli riabilitativi, che è proprio il nostro intento: portare i protocolli più innovativi in ambito medico e riabilitativo. Questo delle vertigini ne è un esempio».