La tanto amata Rucola, figlia della Piana del Sele, diventa oggi il 311° prodotto italiano a marchio europeo DOP-IGP-STG. A darne l’ufficialità è la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea l’iscrizione nel registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette della “Rucola della Piana del Sele”.
La Rucola della Piana del Sele in numeri
La produzione di questo richiestissimo alimento interessa ad oggi circa 3600 ettari di superficie per un totale di otto comuni. La produzione media, negli ultimi anni, è pari a ben 400 milioni di chili: si parla del 73% della produzione nazionale, con un fatturato medio annuo di oltre 680 milioni di euro
Si calcola inoltre che l’IGP spingerà il fatturato della rucola a 850 milioni di euro, piazzandola al terzo posto, in termini di fatturato, tra i prodotti a marchio europeo, preceduta soltanto da due prodotti simbolo del made in Italy: Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano DOP, e precedendo il Prosciutto di Parma DOP, l’Aceto Balsamico di Modena IGP E la Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Soddisfazione da parte di Vito Busillo, presidente Coldiretti Salerno
Il merito al riconoscimento ottenuto dall’Unione Europea è intervenuto Vito Busillo, presidente di Coldiretti Salerno, oltre che presidente dell’associazione per la valorizzazione dei prodotti di quarta gamma della Piana del Sele: «Non posso che esprimere soddisfazione, dopo anni di intenso lavoro portato avanti con i tanti imprenditori che hanno creduto nel progetto. È stato un lavoro condiviso e un riconoscimento importante al lavoro di tanti imprenditori che hanno operato per creare il primo polo produttivo italiano».
Il presidente Busillo ha voluto rivolgere un ringraziamento al Ministero delle Politiche agricole, in particolare a Luigi Polizzi, «che con il suo staff ci ha accompagnato e sostenuto in un percorso lungo e non semplice. Un grazie ad Antonio Falessi di Coldiretti Campania e Michele Bianco che hanno lavorato operativamente alla stesura del regolamento».
«È una buona notizia in un momento difficile per la quarta gamma. L’indicazione geografica protetta porterà a un’ulteriore crescita del mercato, con l’auspicio ovviamente che riparta l’economia legata al comparto della ristorazione, delle cerimonie e l’export, fermi a causa dell’emergenza covid», ha aggiunto infine il presidente di Coldiretti Salerno.