Il muro più importante della carriera di Antonello Galdi, questa volta, è crollato. Si è spento ieri, nella città di Monopoli, dove vestiva i panni dell’allenatore della Gsport Volley Monopoli. Un male incurabile contro il quale il pallavolista battipagliese non ha potuto fare niente.
Antonello aveva dedicato la sua vita interamente alla pallavolo, muovendo i primi passi sul parquet nel 1993 quando debuttò in serie C nelle file della Battipagliese. Nel club della sua città si è formato professionalmente, rimanendoci per tre anni, prima di esordire in A2 sui campi dell’allora Caffé Motta Salerno. Fu quello il trampolino per l’accesso alla massima serie. Nella stagione ’99/2000, infatti, Antonello militò nella Maxicono Parma, in serie A1. Poi Lamezia e Avellino primi di approdare in Puglia, la regione che lo adottò sotto tutti i punti di vista. A Materdomini vinse il campionato di B1. Poi la scelta di fondare un’associazione sportiva e di allenarla.
Il suo sogno, però, si è stoppato ieri. Antonello se ne è andato nel silenzio generale di un’Italia ancora scossa dalla crisi Coronavirus. Dietro quei 198 centimetri, si nascondeva una persona solare e combattente. Così lo ricordano le persone che lo hanno conosciuto. Non si era abbattuto nonostante da circa un anno combattesse contro un male incurabile. Aveva deciso di rimanere a Monopoli, insieme alla compagna con la quale conviveva, perché amava il mare e quella città. Il mese scorso il mondo della pallavolo si era mobilitato in suo favore: una raccolta del sangue per consentirgli di proseguire le cure. Ma tutto ciò non è bastato a evitare la prematura scomparsa.
Un gigante buono che ha lasciato un dolce ricordo nelle persone che lo hanno conosciuto: «Parlo a nome di tutta la società, degli atleti ed ex atleti: questa morte prematura lascia in tutti noi un grande vuoto e un grande dispiacere. Sono orgoglioso di essere il presidente di una società come la Materdominivolley, orgoglioso di aver avuto nel mio club tanti atleti ma ancora più orgoglioso di aver avuto un atleta ed un ragazzo meraviglioso come Antonello. Il tuo sorriso resterà sempre nei nostri cuori» dice il presidente della Materdomini, Michele Miccolis. «Quando andavamo a trovarlo era lui che tirava su il morale a noi. Una persona estremamente positiva» prosegue Bruno De Mori.
Tra i tanti colleghi e concittadini di Antonello, ce n’era uno che più di tutti aveva un rapporto fraterno con lui. Enrico Libraro, schiacciatore attualmente in forza alla Emra Foods Ottaviano. Erano amici da sempre, Antonello ed Enrico. «Ero convinto che ce la facesse perché era un guerriero. E invece no. Questa notizia mi ha devastato. Lo ricorderò sempre come una persona positiva, che si accontentava di piccole cose, e che viveva sempre col sorriso sulle labbra. E indelebile sarà il ricordo delle tante battaglie affrontate, e vinte, insieme sui campi di pallavolo. Come a Materdomini, in A2, quando non perdemmo un solo match». Poi l’aneddoto: «Ultimo set di una finale play-off a Squinzano. Punto a punto. Lui scivola. Gli chiedemmo di fare finta di non potersi rialzare per avere la partita vinta, ma lui era troppo buono per mentire e scoprì che lo stavamo prendendo in giro. Scoppiammo a ridere…».
Ciao Antonello, che la terra ti sia lieve.