Migliaia di partecipanti all’edizione numero 47 della Ciclolonga: tradizione e storia, per un evento che non morirà mai
Passeranno gli anni, cambieranno le generazioni, ma la partecipazione che la Ciclolonga registra e registrerà ancora in futuro sarà per sempre una costante. Battipaglia si risveglia, anche solo una volta l’anno, per salire in sella alla propria bicicletta e pedalare per le sue strade. Di buon mattino, con il primo sole sulla pelle e il sorriso sulle labbra.
Nonostante il piccolo cambio nel tragitto di quest’anno – per via dei lavori in corso allo Stadio Sant’Anna, come sempre ritrovo per tutte le biciclette, l’avvio è stato spostato eccezionalmente alla villa comunale di via Belvedere, sede anche della sosta ristoro poco prima del termine della passeggiata – migliaia sono stati i partecipanti, grandi e piccini.
In testa alla lunghissima coda di biciclette come sempre il simbolo della Ciclolonga, quella multipla rossa che sa di una tradizione immortale. A sbucare dal tettuccio c’è sempre Lucio Rossomando, patron di RCS75 Radio Castelluccio che continua a portare avanti nel tempo il sogno di papà Mario, quella passeggiata in bicicletta ideata ormai 47 anni fa insieme ad Enzo Signoriello e Aldo Apostolico.
In quella stessa coda di biciclette, fatta di cappellini bianchi e zainetti gialli – quelli del kit ufficiale, distribuito gratuitamente dall’organizzazione – s’intrecciano storie e legami speciali con questo evento, che ha contribuito a costruire a suo modo l’identità di Battipaglia, la sua cultura.
E se è vero che questa città tende spesso a dimenticare un po’ tutto in un battito di ciglia, e a legarsi ben poco alle cose, la Ciclolonga rappresenta un’eccezione. Tutti la amano, anche chi viene svegliato tra le mille imprecazioni dal suono dei clacson delle auto d’epoca che sfilano con essa, dei campanelli delle bici e del megafono di Rossomando. Anche la rabbia del sonno spezzato, alla fine, sa di Ciclolonga, e per una mattina può anche andare ben così.