Icona dell’urban style, strumento cult per le generazioni antecedenti agli anni ’00, fino al declino del ’96. Oggi l’arte dello skating è in piena salute ed è stato riconosciuto come sport olimpico. Lo skater professionista battipagliese Paolo Giannattasio racconta l’evoluzione della magica tavola tra le strade della città capofila della Piana del Sele
Le rotelle dello skateboard di Paolo Giannattasio sfrecciano sull’asfalto da trent’anni ormai. Una passione tramutata in professione: L’arte dello skate è stata portata dallo sportivo battipagliese in tutto il mondo, dalla Spagna fino alla Germania. Oggi continua a coltivare la sua passione a Salerno, aiutando a crescere e ad apprendere i trick più efficaci e spettacolari e ai giovanissimi. Ma qual è lo stato di salute dello skating a Battipaglia nel 2020?
«Ho seguito l’evoluzione dello skate a livello internazionale e nazionale – Ci ha raccontato lo skater battipagliese – Qui è stato uno sport sempre abbastanza seguito, ma senza avere strutture idonee per praticarlo diventa impossibile fidelizzare dei possibili appassionati. In passato ho provato a mettere in piedi uno skate park, ma ai tempi era un passo troppo avanti rispetto al contesto. C’era un buon riscontro a Battipaglia, ma da parte delle istituzioni e da chi avrebbe dovuto supportare quel genere di progetto, non c’era troppo entusiasmo, e così lasciai perdere».
Secondo Giannattasio, alla base per concentrare nuovamente l’interesse verso quello che è uno sport olimpico a tutti gli effetti, ci sarebbe la concessione agli appassionati di un punto di ritrovo, che sia una piazza o una struttura ben organizzata per permettere gli allenamenti, e dare vita a manifestazioni che possano coinvolgere i più piccoli, facendoli così appassionare allo skating. Come spiega lo sportivo: «C’è chi pratica lo skating come una forma d’arte, e chi tratta uno skateboard come un accessorio da abbinare al proprio abbigliamento. Purtroppo lo skate in Italia è sempre stato visto come un oggetto di moda, più che una vera e propria tavola sportiva».
A rallentare però il processo dello skating a Battipaglia, secondo Giannattasio, è anche la concezione che la popolazione stessa ha nei confronti degli skaters, troppo spesso associati al vandalismo: «Sembra quasi che le persone preferiscano chi getta carte e bottiglie a terra piuttosto che chi pratica lo skating». Dopo il naufragio dell’idea “skate park” proposta da Paolo Giannattasio, sarebbe il caso riproporla oggi, nel 2020? Forse, ma secondo lo sportivo, i costi di gestione e manutenzione sarebbero troppo proibitivi per un’associazione No Profit.
Chi è Paolo Giannattasio? Carriera e successi dello skater battipagliese
Trent’anni di carriera con in testa sempre un obiettivo, collezionare trick sempre più spettacolari. La storia d’amore tra Paolo Giannattasio e lo skateboard è iniziata quasi per gioco, con una tavola anni ’70 trovata in terra e che, per ironia della sorte, sembrava quasi non volesse abbandonarlo mai. «Una passione, la mia, che non si è mai fermata per trent’anni. Certo, i momenti di stop a causa di infortuni ci sono stati, e nel ’96 ci fu un declino generale dello skate a livello globale. Oggi però è in forma, ed è uno sport olimpico» racconta.
Nato e cresciuto a Battipaglia, per inseguire la sua passione e migliorare sempre più, ha deciso di trasferirsi a Barcellona, casa dello skateboard, dove ha vissuto per cinque anni. Lì sono arrivate alcune tra le soddisfazioni più grandi della sua carriera. Tra incontri con professionisti e copertine di magazine di settore, Paolo Giannattasio è poi tornato nella sua Campania, nonostante i viaggi in giro per l’Europa non si siano mai fermati. Oggi è possibile trovarlo a “skateare” a Salerno, diventata un po’ la sua seconda casa: «Non ci sono persone che ci criticano o si lamentano della nostra presenza» dice.
Dai muretti della vecchia piazza di via Italia, fino ai riconoscimenti europei. C’è sempre stata tanta Battipaglia nelle avventure che hanno visto Paolo Giannattasio (che aggiorna i suoi followers Instagram su tutte le sue nuove avventure) e il suo skateboard protagonisti, e sarebbe bello che anche la sua città di origine gli conferisse un riconoscimento per aver portato onore alle sue strade.