Juri Calabrese, già allenatore della Battipagliese e della scuola calcio Spes, ora alla guida dell’Asd Salernum (categoria Eccellenza) è stato nominato consigliere nazionale dell’Aiac, l’Associazione italiana degli Allenatori di Calcio. Si tratta del primo salernitano a entrare nel consiglio nazionale. Accanto a lui Prandelli, Di Carlo e Ulivieri.
Il battipagliese Juri Calabrese è il nuovo consigliere nazionale dell’Aiac, l’associazione italiana degli allenatori di calcio. Sabato scorso, rigorosamente connessi da remoto, chè le regole anti contagio ancora non consentono riunioni de visu, l’assemblea elettiva s’è riunita per rinnovare le varie cariche. Il nome di Calabrese, che rappresenterà la componente degli allenatori dilettanti, a fianco a quello dei “grandi”: Cesare Prandelli, Mimmo Di Carlo, Mario Beretta, Antonino Asta, Rolando Maran e Renzo Ulivieri, confermato presidente dell’associazione.
Una passione da allenatore nata agli inizi degli anni zero. «La passione per l’Aiac è nata 20 anni fa – racconta l’avvocato battipagliese – quando conobbi Nino Scarfato, presidente regionale, che mi disse “la nostra è una missione”. Mi affidò l’ufficio legale campano per aiutare gli allenatori dilettanti nella giungla del calcio campano». Poi, tanti anni di studio della materia. «Ho studiato per tanti anni – prosegue Calabrese -. Un master in diritto sportivo, poi docente di Carte Federali ai corsi e ancora arbitro nel collegio arbitrale della Lega Pro ed in commissione FIGC per le licenze nazionali di serie A di serie B». Calabrese è il primo salernitano a entrare nel consiglio nazionale.
«Un onore per me essere il primo salernitano a rappresentare gli allenatori italiani – commenta il legale -. Spero di essere all’altezza e di continuare a tutelare i diritti della base, dei tanti dilettanti che allenano sui campi minori dal Fondo di Solidarietà a quello emergenziale Covid-19, agli aggiornamenti online, all’obbligatorietà dell’allenatore abilitato in ogni categoria, oppure al contratto pluriennale in serie D. Il tutto per gli allenatori dilettanti, una categoria che va tutelata assolutamente». La dedica al padre e alla sorella. «Una dedica commossa e speciale a chi non c’è più: mio padre e mia sorella. E ovviamente anche a mio figlio, mia moglie, e allo staff del mio studio Cristina Zecca, Christian Noschese e Salvatore Di Stefano».